I benefici della stimolazione basale per malati di Alzheimer o altre demenze
La stimolazione basale utilizza le capacità ricettive e di mobilità attiva residue che permettono all’essere umano di percepire il corpo e di sviluppare competenze.
È un modello di sviluppo delle persone con alterazioni nella percezione, nel movimento e nella comunicazione. Nell’ambito dell’assistenza e cura degli anziani trova applicazione dalla geriatria alla riabilitazione, dalla psichiatria all’assistenza domiciliare.
L’operatore offre al paziente le stimolazioni che ritiene più prioritarie per la persona che riceve la cura e, attraverso offerte mirate, la supporta e la accompagna nel suo sviluppo.
Tra gli aspetti centrali sui quali interviene efficacemente la stimolazione basale ritroviamo il preservare la vita, il senso di sicurezza e di fiducia, l’autonomia e la responsabilità, dare un senso ed un significato, scoprire il mondo ed evolversi.
L’interazione avviene attraverso il dialogo somatico: la persona esprime con la sua corporeità i propri bisogni (attraverso ad es: il tono muscolare, la frequenza respiratoria e cardiaca, la sudorazione, la posizione). Chi assiste attende, osserva la reazione alla propria attività. Adatta e modula di conseguenza il procedere e utilizza anch’egli la propria corporeità come canale privilegiato di comunicazione (es: professionalità e qualità del tocco, sostegno mirato e competente del movimento, presenza, “sentire intelligente”). Per fare ciò è indispensabile una continua riflessione durante l’azione, così come a posteriori.
L’operatore, oltre ad avere solide basi teoriche, etiche e filosofiche, deve avere piena pratica con gli strumenti concreti per la pratica quotidiana, indicando una via percorribile per riempire l’avere cura di gesti di cura.