I benefici della terapia narrativa
La Medicina Narrativa è un’ottica versatile, ma per la quale l’interesse è scaturito solo in tempi recenti – motivo per cui non esiste ancora un protocollo o una serie di linee guida relative all’interpretazione e all’integrazione delle storie nel percorso di cura. Possiamo però citare l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR), che a tal riguardo evidenziano: “la metodologia narrativa ha una precisa articolazione che procede per stadi: stimolare la narrazione, raccoglierne i contenuti, marcare e indicizzare gli stessi, costruire dei significati, elaborare il linguaggio narrativo, valutare in base all’impatto” (Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale Malattie Rare, 2015, p. 19).
Allo stesso modo, non esistono prove che una modalità di raccolta sia più efficace di un’altra: da interviste faccia a faccia più o meno strutturate alla compilazione di diari, è bene adeguarsi alle necessità e alle predisposizioni della persona che si ha davanti per scegliere lo strumento più adatto.
Nel caso dei pazienti affetti da demenze, una metodologia che in letteratura ha riscontrato un certo successo è quella dei Time Slips: In questo caso, non si ha a che fare con un singolo, bensì con un gruppo di persone che vengono spronate a raccontare storie utilizzando l’immaginazione ed incoraggiando improvvisazioni.
Dei facilitatori distribuiscono immagini surreali a un piccolo gruppo di soggetti e usano domande aperte per incoraggiare lo storytelling. Tutte le verbalizzazioni sono incluse da uno scriba in un poema in forma libera, e la storia che si crea viene riletta molteplici volte a coloro che hanno contribuito a crearla per aumentare senso di interazione, creatività, e autostima.
Sono storie che spesso non hanno la classica struttura narrativa di una novella, ma la loro imprevedibilità tende a divertire gli individui mentre, allo stesso tempo, celano al loro interno elementi intrinseci della loro storia di vita.
Uno studio di George e Houser che ha voluto verificare l’utilità di questa tecnica ha scoperto che i benefici per gli individui coinvolti sono stati molteplici (maggior creatività, effetti positivi sul comportamento, miglioramento della qualità di vita nonché l’importanza di esser coinvolti in un’attività).
Questa tecnica aiuta a far sentire gli individui con demenze come parte di qualcosa e capaci di creare una storia bella e divertente; inoltre, aiuta anche chi si occupa di queste persone, regalando squarci importanti per entrare nella vita e nell’esperienza di questi anziani (George e Houser, 2014).